BuonPomeriggio Lettori,

oggi Federica vi parlerà di “Il segno del Falco”, libro di Marta Leandra Mandelli, un Fantasy che ha letto ed apprezzato molto.

Vi lascio il banner da dove potrete leggere un estratto gratuito e subito dopo la trama e la recensione di “Il segno del Falco”.

Buone Letture!

IL SEGNO DEL FALCO

TRAMA

È una radiosa giornata di inizio estate, quando Melissa arriva al castello di San Salvatore. Nella sua valigia, ci sono abiti semplici, un passato irrisolto e scelte che condizioneranno la sua vita. Melissa è fin troppo qualificata per dare ripetizioni a Rebecca e Alessandro, i figli del conte Ruggero di Collalto, ma tre mesi lontano da tutti sono ciò che le serve per schiarirsi le idee. Tra le splendide mura del castello, circondato dai colli del prosecco, il destino della protagonista si intreccia con quello di una famiglia che affonda le radici nel lontano medioevo. I Collalto sono un clan affiatato, che gode di stima e affetto, ma ognuno ha le sue ombre: Ruggero, affascinante e tormentato, è disposto a tutto per proteggere i suoi cari; Rebecca, adolescente spavalda e fragile al tempo stesso, è afflitta da inquietanti episodi di sonnambulismo; Alessandro, ragazzino timido e perspicace, soffre di uno strano disturbo dell’apprendimento; Eleonora, sorella di Ruggero, è affabile e solare, ma ha paura di aprire il suo cuore; Sofia, la contessa madre, eterea ed enigmatica, ha un rapporto particolare con la sua terra ed essa, forse, è in grado di parlarle. E poi c’è Anna, la defunta moglie di Ruggero, morta in circostanze sospette. Nessuno parla di lei, ma non è abbastanza per farla tacere. Mentre i grappoli maturano nei filari e Ruggero si batte per il futuro delle cantine, Melissa dovrà fare i conti con misteri sepolti, sinistri incidenti e sentimenti che non può ignorare. Tuttavia, lei non è una ragazza come le altre e può contare su un aiuto molto speciale. Nessun altro può vederlo ed è al suo fianco fin da quando era bambina. La guiderà attraverso una nemesi che soltanto lei potrà placare, a patto che sappia comprenderla e sostenere il suo sguardo feroce.

RECENSIONE

In balìa di mille esami accavallati uno sopra l’altro, della connessione ballerina dei miei docenti pronta a minacciare le prove di tutti noi studenti e di un senso di preoccupazione dilagante nei confronti di questa infelice sessione estiva, “Il segno del falco” è stato un toccasana, nonché il mio punto di riferimento a fine giornata: un bel tè freddo, luce soffusa e il libro di Marta.

“Il segno del falco” è un romanzo fantasy gotico, ambientato in una reale località del Veneto, il castello di San Salvatore, nel quale Melissa, giovane laureata in mediazione linguistica e ragazza pluri qualificata, trascorrerà la sua estate, dando ripetizioni ai due figli del Conte Ruggero di Collalto, Rebecca e Alessandro. Un lavoro tranquillo, che la porterà a conoscere sempre più quella famiglia così unita e apparentemente felice, ma legata da un filo indissolubile che ha gettato un’ombra sulle loro vite: Anna, moglie di Ruggero e mamma dei due ragazzi, è deceduta l’anno prima, e la sua morte è circondata da un fitto alone di mistero.

Melissa si troverà inevitabilmente costretta a districarsi tra l’arcano che cinge i Collalto, sotto l’attenta guida di due fedeli compagni: il gatto della famiglia e una presenza che sorveglia la ragazza da sempre; invisibile agli occhi degli altri, al fianco di Melissa sin da quando era piccola.

Questo alone di mistero accompagna il lettore per tutta la durata del libro; Marta ci svela la soluzione a piccole dosi, attraverso gli occhi di Melissa, che dedicherà ogni istante alla ricerca di informazioni che facciano chiarezza sulla morte di Anna, la quale ha segnato inevitabilmente la vita dei due bambini: Alessandro mostra un disturbo dell’apprendimento, mentre Rebecca comincerà a soffrire di sonnambulismo. Proprio questi episodi, e le circostanze ad essi collegati, si sono rivelati davvero inquietanti. In questa prima parte del romanzo, l’atmosfera era così ben dipinta che ho sentito un turbamento profondo dentro di me, quasi se a camminare di notte per i giardini del castello alla ricerca di qualcosa fossi io, non Melissa, non Rebecca.

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↬ RECENSIONE “Il segno del falco” Autore: Marta Leandra Mandelli (@martaleandramandelli) Editore: A.Car Edizioni Cartaceo: €18,50 ⠀ In balìa di esami accavallati uno sopra l’altro, della connessione ballerina dei miei docenti pronta a minacciare le prove di tutti noi studenti e di un senso di preoccupazione dilagante nei confronti di questa infelice sessione estiva, “Il segno del falco” è stato un toccasana, nonché il mio punto di riferimento a fine giornata: un bel tè freddo, luce soffusa ed il libro di Marta. ⠀ “Il segno del falco” è un romanzo gotico, ambientato in una reale località del Veneto, il castello di San Salvatore, nel quale Melissa, giovane laureata in mediazione linguistica e ragazza pluriqualificata, trascorrerà la sua estate, dando ripetizioni ai due figli del Conte Ruggero di Collalto, Rebecca e Alessandro. Un lavoro tranquillo, che la porterà a conoscere sempre più quella famiglia così unita e apparentemente felice, ma legata da un filo indissolubile, da una tragedia che ha gettato un’ombra sulle loro vite: Anna, moglie di Ruggero e mamma dei due ragazzi, è deceduta l’anno prima, e la sua morte è circondata da un fitto alone di mistero. Melissa si troverà inevitabilmente costretta a districarsi tra l’arcano che cinge i Collalto, sotto l’attenta guida di due fedeli compagni: il gatto della famiglia e una presenza che sorveglia la ragazza da sempre; invisibile agli occhi degli altri, al fianco di Melissa sin da quando era piccola. ⠀ Questo alone di mistero accompagna il lettore per tutta la durata del libro; Marta ci svela la soluzione a piccole dosi, attraverso gli occhi di Melissa, che dedicherà ogni istante alla ricerca di informazioni che facciano chiarezza sulla morte di Anna, morte che ha segnato inevitabilmente la vita dei due bambini: Alessandro mostra un disturbo dell’apprendimento, mentre Rebecca comincerà a soffrire di sonnambulismo. Proprio questi episodi, e le circostanze ad essi collegati, si sono rivelati davvero inquietanti. [Continuo sotto ⤵️]

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La voglia di saperne di più sulla famiglia non mi ha mai abbandonata, e mi sono trovata più volte a spronare Melissa, sperando che riuscisse ad aprire anche solo uno spiraglio sul passato (e il presente) dei Collalto.

Mi è molto piaciuta la caratterizzazione dei personaggi; come la protagonista, piano piano anche io mi sono affezionata ai padroni di casa e desideravo che, finalmente, grazie all’aiuto di Melissa, tutti loro potessero ritrovare quella pace persa con la scomparsa di Anna. Anna non c’è più, ma la sua presenza è più forte che mai. Non è la persona che Melissa e il lettore si aspettavano che fosse, e tutto ciò che ruota intorno a lei è confuso. Ma Melissa è risoluta e pronta ad aiutare la famiglia con ogni mezzo, anche a costo di affrontare verità che si sforzava di ignorare.

La penna di Marta è accattivante, spinge il lettore a continuare a girare le pagine, alla ricerca della soluzione dell’enigma; la tensione creata è stata molto forte per tutta la prima metà del romanzo, dopodiché mi è sembrato che il romanzo perdesse il clima di suspense che ci era stato presentato fino a poco prima. La lettura, comunque, è stata ugualmente interessante. Molto belle ed accurate le descrizioni dei luoghi, e ho apprezzato molto la presenza di una mappa del castello di San Salvatore, utile per entrare ancora di più nella storia.

Mi sarebbe forse piaciuto vedere ancora più approfondito il personaggio di Anna e sapere qualcosa di più su Andrea, fidanzato di Melissa, che viene menzionato qua e là senza mai entrare nel dettaglio. Un breve capitolo dedicato alla loro storia avrebbe forse potuto farci conoscere maggiormente anche Melissa, che, nonostante sia la protagonista, mi sembra essere stata la figura meno approfondita di tutte.

Bello il finale, anche se mi sarei aspettata più brivido, più inquietudine, più paura. Come detto, man mano che il mistero veniva svelato, la tensione presente nel libro calava. È proprio quest’ultima ad essermi mancata più di tutte. Forte e preponderante all’inizio del romanzo, sempre più debole con lo scorrere delle pagine.

In definitiva, “Il segno del falco” mi è sembrato un romanzo accattivante ed interessante, una buona compagnia per giornate dense di lavoro e di impegni.

Classificazione: 4 su 5.

Articolo scritto da Federica Franca per @la_biblioteca_di_Stefania

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